Vuoi assemblare un computer per editare video e renderizzarli? Sei un videomaker, un videografo, un fotografo o un progettista o vuoi elaborare i tuoi video in modo professionale? Usi software come Adobe Photoshop, Premiere, modellazione 3D come Autocad o Rhinoceros6?
Oggi ci occupiamo di consigliarti un PC assemblato in grado di svolgere questi gravosi lavoro ma anche in grado di far girare bene qualsiasi tipo di titolo del gaming.
La nostra azienda progetta, configura e assembla Personal Computer Desktop per l’editing audio, foto, video e gaming ad alti livelli
Una buona configurazione deve gestire file multimediali di grandi dimensioni, lunghi e gravosi carichi di lavoro e sicurezza dei dati
A seconda del proprio budget ed esigenza, si potrà optare per differenti stazioni di lavoro con diverse capacità di elaborazione e archiviazione
Qui di seguito vengono descritti i vari componenti allo scopo di far comprendere bene la loro importanza e funzione.
COMPONENTI PC E ACCESSORI
Il formato attuale del cabinet è di tipo ATX/E-ATX, e se la sua forma si sviluppa in orizzontale viene definito Desktop e se invece si sviluppa in verticale assume il nome di Tower, in questo caso ne troviamo di tre dimensioni: mini tower, middle tower e big tower.
Anche se i formati Atx consentono maggiore possibilità di ospitare componenti di vario taglio la procedura per assemblare un computer non è molto diversa tra i vari modelli. Si inizia predisponendo il cabinet, togliendo entrambe le parti laterali. La motherboard viene montata sul pannello di destra (stando di fronte al PC) e se è possibile, esso va rimosso completamente dalla struttura del case e poggiarlo sul tavolo di lavoro, alcune volte non è possibile sfilare il pannello, dunque il montaggio della scheda madre deve essere effettuato direttamente all’interno del case. All’interno del case troviamo una scatolina contenente i distanziatori e tutte le viti utili al montaggi dei vari pezzi. Avvitare i distanziatori color rame sulla piastra del cabinet facendo attenzione alla loro posizione in modo da farli coincidere con i fori della scheda madre. Poggiare su di essi la scheda e avvitarla tramite le piccole viti fornite in dotazioni, è bene non serrare completamente le viti in questa fase ma lasciarle lente per trovare la perfetta posizione dei connettori posteriori Usb 2, 3 e 3.1, per tastiera e mouse, gli spinotti per jack audio e le varie (Vga, Dvi e Hdmi) uscite della scheda video. Una particolare attenzione va all’alimentatore con una potenza minima di circa 500 watt e di buona qualità, visto che la potenza assorbita dalle CPU di ultima generazioni e dai vari componenti è notevolmente aumentato.
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Il manuale della motherboard (se consultato) è di grande aiuto ed in genere è ricco di dettagli e di illustrazioni delle varie caratteristiche e guidano nella procedura di montaggio. Una volta fissata la scheda madre, bisogna provvedere a collegare i vari cavi (in genere forniti in dotazione con la motherboard); per primo va collegato il connettore di alimentazione proveniente dall’alimentatore, solitamente esso è di materiale plastico e di colore nero, composto da un connettore da 20 + 4 pin (per motivi di retrocompatibilità). Assicuratevi di fissare bene il piccolo gancio di plastica posto sul lato di questo connettore. La forma di questo connettore garantisce l’inserimento e l’incastro in un solo verso. I sistemi basati sulle scheda madre di ultima generazione richiedono il collegamento di un ulteriore connettore da 4 o 8 pin a seconda della scheda madre, che serve come alimentazione aggiuntiva per il processore. L’attacco sulla scheda madre si trova vicino al socket della CPU. Nelle schede attuali non è più necessario provvedere al settaggio manuale dei ponticelli (o jumper) e il riconoscimento di molti componenti viene effettuato in modo automatico. Lo schema fornisce un’idea dei vari innesti presenti su una scheda madre. In questa fase colleghiamo i vari cavetti colorati, provenienti dagli interruttori posti sul frontalino del case, ai connettori della scheda madre, (per individuarli consultare il manuale di montaggio) è consigliabile inserire soltanto il cavo Power (PWR Switch), mentre i cavi del Reset, dello Speaker e del Hdd Led e il Power Led verranno collegati dopo la prima prova di accensione.
Il microprocessore o CPU va inserito sulla scheda madre adagiandola nello zoccolo (socket). Dopo aver alzato la levetta di blocco, inserire il microprocessore facendo attenzione all’innesto che è obbligato dalla smussatura sui due angoli e che ne determinano la posizione precisa sullo zoccolo della scheda madre. Bisogna fare attenzione a non forzare l’inserimento adagiandola con cura. Infine ricordarsi di riabbassare la levetta che ne blocca definitivamente la posizione sulla scheda madre. Una cosa molto importante è dato dall’assicurarsi che scheda madre e processore sia compatibili come marca e come socket. Un processore con formato LGA1151, non si innesta su una scheda madre LGA1050 o Lga2011-3 o su altri socket più moderni.
La ventola di raffreddamento (cooler) si deve posizionare sul microprocessore e va bloccata con le staffe ad incastro o con i 4 dispositivi di fissaggio che fanno aderire alla parte centrale della CPU. La superficie metallica del dissipatore deve combaciare perfettamente con quella del processore e, allo scopo di migliorare la dissipazione del calore, bisogna applicare un sottile strato di pasta termoconduttrice di buona qualità sulla superficie della CPU e spargerla bene. Collegare infine il cavetto che alimenta il cooler sull’apposito innesto della scheda madre. Questo connettore dispone di tre fili, due servono per l’alimentazione ed uno per controllare la velocità di rotazione della ventola e mandare un segnale al sistema di monitoraggio hardware presente sulle motherboard attuali. Esiste inoltre anche il raffreddamento a liquido che garantisce una migliore disipazione anche utilizzando il processore in overclock.
Un altro passaggio importante consiste nell’installazione della memoria RAM (Random Access Memory, memoria ad accesso casuale); tutte le motherboard moderne utilizzano moduli di memoria di tipo DDR3 o DDR4, disponibili nei formati: 4/8/16 GB. Non è più necessario accoppiare i banche di memoria in numero pari, in quanto oggi esistono le Ram di tipo “no parity”. I moduli di memoria vanno inseriti sul banco da entrambi i lati e spinti in modo uniforme fino al blocco dei due fermi laterali. Nel banco è presente una tacca che agevola l’incastro del modulo e non rende possibile l’inserimento nel senso sbagliato.
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La scheda video va inserita nell’apposito slot PCI Express (AGP della vecchia serie) e dopo averla ben inserita va fissata tramite una vite alla struttura del case. Alcune Gpu necessitano di una alimentazione supplementare attraverso un connettore a 4/6/8 pin. Dopo questa operazione possiamo passare all’accensione del sistema per provare il buon esito del nostro lavoro. Si collega all’uscita della scheda video il monitor e si accende il PC dall’interruttore frontale, potrebbe essere necessario premere l’eventuale interruttore posto sull’alimentatore. Dopo l’avvio, se tutto è stato collegato bene, dovrebbero essere visibili i dati del Bios, la velocità del processore e la quantità di memoria installata. Se ciò non avviene bisogna ricontrollare tutti i passaggi precedenti. Non essendo ancora installato il sistema operativo, il PC non si avvierà del tutto, ma questa prova ci consentirà di verificare che i vari componenti siano stati installati correttamente.
Dopo aver verificato l’accensione del sistema, si passa al collegamento dell’Hard disk (Hdd tradizionale, SSD o SSD M.2) sulla scheda madre, che va effettuato con un cavo di collegamento detto flat (eccetto l’unità Ssd M.2 che va in un apposito slot della scheda madre). Fissiamo in uno degli alloggiamento l’unità di memorizzazione con l’ausilio di 2/4 viti. Una delle estremità del flat va inserita sull’innesto Sata1 posizionato sulla scheda, l’inserimento è obbligato a causa di uno scalino posto su di un lato del connettore del flat. L’altro lato va collegato nell’innesto posteriore dell’HD con il bordino colorato del flat rivolto verso il lato dell’alimentazione. Infine colleghiamo il cavo dell’alimentazione. Se disponiamo di un secondo HD, lo colleghiamo, utilizzando l’altra porta Sata.
Sistemiamo in un alloggiamento del case l’unità masterizzatore RW DVD-Rom che viene collegata con un flat Sata alla scheda madre e colleghiamo le unità all’alimentazione.
Anche l’unità per leggere le smart card di vario tipo, va inserito nel suo alloggiamento e viene collegato con l’apposito cavo, in dotazione, alla scheda madre e/o tramite uno speciale cavo all’alimentazione.
Dopo aver montato i singoli componenti è spesso necessario intervenire su alcune funzioni del BIOS, che è un insieme di istruzioni situate all’interno di un chip della scheda madre detto “Flash Rom”. Per accedere a queste impostazioni va premuto, all’avvio del PC, il tasto Canc o F2. Attraverso il BIOS si ha la possibilità di configurare in modo ottimale ogni componente del PC che incide sulle prestazioni del sistema, inoltre una volta al suo interno, modifichiamo le impostazione di avvio del sistema, impostandola sull’unità DVD-Rom, in cui inseriremo il Dvd o una memoria Usb contenente il sistema operativo. Salvare le nuove impostazioni ed uscire dal BIOS, il sistema partirà dal dvd/Usb ed installerà il SO, in questa fase bisogna solo inserire il codice della licenza ed intervenire solo per indicare al programma di installazione di proseguire. Dopo aver installato il S.O, l’avvio va di nuovo impostato dall’HD e dobbiamo dunque intervenire un’altra volta sul BIOS. Con Windows 7/8.1/10, verranno riconosciuti quasi tutti componenti hardware ma alcuni driver serviranno lo stesso.
Installeremo dunque i driver della scheda madre, scheda video ed audio ed eventuali stampanti e scanner.
Dopo questa fase bisogna verificare l’esistenza di eventuali aggiornamenti del SO attraverso l’opzione Windows Update.
E’ possibile controllare sul sito della scheda madre se esiste un bios più aggiornato per la scheda madre. Un software più aggiornato potrà garantire una maggiore compatibilità della scheda madre con altri componenti più recenti. Flashare (in gergo tecnico) il bios è un’operazione che va effettuata con molta accortezza e solo se si è tecnicamente in grado di farlo.
Infine installeremo gli applicativi e i giochi e potremo finalmente goderci il frutto del nostro lavoro.
BUON DIVERTIMENTO
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